Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

Terza edizione del Master per Promotori del Dono

Finalità

Formare una nuova figura professionale che faccia della promozione del dono la propria vocazione nella consapevolezza di come il dono possa offrire una prospettiva originale e feconda con la quale superare la crisi presente.

A chi si rivolge

A professionisti che vogliono dare un senso al loro operare imparando a valorizzare il patrimonio relazionale degli enti non profit presso i quali operano, così da garantire una maggiore coerenza con la propria missione e uno sviluppo sostenibile. La frequentazione del corso permette di sviluppare delle competenze ancora poco diffuse, ma sempre più richieste.

Ai responsabili di organizzazioni che perseguono finalità d’utilità sociale e sono interessati a fare della promozione del dono parte integrante della loro identità, per trasformarle da erogatori di servizi per conto terzi in catalizzatori delle energie positive presenti in ogni comunità, conseguendo così una sostenibilità altrimenti molto problematica. Ospitare un tirocinante o far frequentare il corso ad un proprio collaboratore o volontario può diventare una modalità particolarmente efficace far fare un salto qualitativo alla propria organizzazione e porla nelle condizioni per superare le difficoltà dovute alla riduzione dei trasferimenti pubblici.

Motivazioni

Il sistema allocativo delle risorse fondato esclusivamente sulla libera composizione degli interessi privati e sull’intervento pubblico si sta rivelando profondamente inefficiente, inefficace e diseconomico oltre che ingiusto generando enormi sprechi di risorse senza riuscire a soddisfare un numero crescente di bisogni della persona umana.

La principale causa della crisi presente deve essere cercata nell’atomizzazione delle relazioni sociali quale conseguenza dell’erosione del patrimonio di fiducia che è condizione imprescindibile per il corretto funzionamento dei meccanismi del libero mercato così come di quello delle istituzioni democratiche.

La ricostruzione di tale patrimonio deve partire da una corretta definizione della persona che faccia della relazione non un semplice mezzo per soddisfare bisogni, ma un elemento fondamentale della sua identità attraverso il quale affermare la propria umanità.

Il dono è la modalità che sin dalla preistoria l’essere umano ha implementato per costruire e coltivare le relazioni con il suo prossimo.

Il dono è presente in ogni azione umana degna di questo nome, ma può trovare nel privato sociale, oltre che nella famiglia, un luogo privilegiato per manifestarsi e svilupparsi. Aiutare gli enti non profit a prendere consapevolezza di questa loro potenzialità è quindi fondamentale per la crescita del settore e più in generale dell’intera nostra comunità civile.

Attraverso la mobilitazione del dono e la valorizzazione del loro patrimonio relazionale, le organizzazioni del privato sociale possono conseguire la loro sostenibilità e contribuire al bene comune attraverso i servizi erogati, l’occupazione generata e i rapporti fiduciari che sapranno innescare.

Le caratteristiche del master

Un approccio finalizzato ad una presa di coscienza della necessità di mutare i paradigmi dominanti grazie al perseguimento di obiettivi concreti. In pratica ciò avverrà attraverso:

  1. Una riflessione sui fondamenti teoretici del dono da un punto di vista antropologico, sociologico, economico e psicologico;
  2. L’approfondimento degli aspetti costituzionali/amministrativi, privatistici, tributari, antropologici, economici, sociologici, di marketing e di economia aziendale collegati alla pratica sperimentazione del dono;
  3. La finalizzazione delle tecniche relative alla raccolta fondi al conseguimento di tre obiettivi operativi:
    1. L’implementazione nell’ente presso il quale lo studente opera di un sistema informativo in grado di gestire e valorizzare i rapporti con tutti i potenziali donatori (CRM);
    2. La concreta gestione di una campagna di raccolta fondi;
    3. La predisposizione di un piano annuale di raccolta fondi da presentare agli organi dell’ente presso il quale viene fatto il tirocinio;
  4. Lo sviluppo di competenze tecniche soprattutto per quel che riguarda l’utilizzo degli strumenti tecnologici (sito internet, social, video) attraverso i quali relazionarsi coi potenziali donatori;
  5. La sviluppo delle capacità relazionali (gestione delle riunioni, del lavoro di gruppo e delle capacità di comunicazione verbale e gestuale) senza le quali diventa difficile vivere i rapporti con gli altri.
  6. La possibilità di usufruire dell’assistenza di un professionista della raccolta fondi che possa assistere lo studente nell’elaborazione ed implementazione della propria strategia;
  7. La messa a disposizione di strumenti informatici per la condivisione del materiale;
  8. La possibilità di confrontarsi con altri professionisti che negli anni passati hanno frequentato il master e che ora stanno sperimentando quanto appreso;
  9. La possibilità per i responsabili degli enti presso i quali gli studenti fanno i tirocini di essere coinvolti in conferenze ed altri momenti formativi e di confronto;
  10. Il ruolo di tutor d’aula affidato ad una figura senior con oltre vent’anni di esperienza nel settore con il compito di ricondurre ad unità gli argomenti trattati nelle diverse lezioni.

La struttura del master

Il master è un master universitario di primo livello. Per poter ottenere il titolo è necessario possedere una laurea almeno triennale o di vecchio ordinamento. Chi non avesse tale titolo può partecipare come uditore e frequentare le lezioni, ma non potrà avere un titolo avente valore accademico.

Il master prevede:

  1. 4 conferenze di due ore ciascuna sui fondamenti antropologici, economici, sociologici e psicologici del dono;
  2. 90 ore di lezioni tenute da docenti universitari suddivise in 8 moduli:
    1. 4 ore di antropologia;
    2. 12 ore di economia politica;
    3. 10 ore di sociologia;
    4. 2 ore di diritto costituzionale e 8 ore di diritto amministrativo;
    5. 18 ore di marketing;
    6. 10 ore di diritto tributario;
    7. 14 ore di diritto privato;
    8. 8 ore di economia aziendale.
    9. Tranne che per il modulo di antropologia, tutti i moduli saranno accompagnati da 4 ore di esercitazione laboratoriale per un totale di 28 ore;
    10. 102 ore di lezioni tenuti da professionisti sulle tecniche di raccolta fondi;
    11. Queste lezioni saranno accompagnate da 40 ore di esercitazioni coordinate da promotori del dono che hanno già seguito il corso negli anni passati;
    12. 24 ore di conferenze tenute da professionisti della raccolta fondi aperte anche ai dirigenti e ai collaboratori degli enti presso i quali gli studenti stanno facendo il tirocinio;
    13. 30 ore di lezioni su strumenti tecnici ed in particolare il project management, il CRM, l’uso dei social, la gestione del sito, l’uso delle immagini, la valutazione e le opportunità date da programmi come Techsoup e Terzo valore;
    14. 20 ore volte a sviluppare la capacità di gestione riunioni, motivare i propri collaboratori, lavorare in gruppo e parlare in pubblico.

Le lezioni del master inizieranno ad aprile 2019 e si concluderanno a gennaio 2020.

Esse si terranno presso le sedi di Como dell’Università dell’Insubria di norma il giovedì, venerdì e sabato.

Per partecipare sarà necessario, a partire da gennaio, inviare la domanda di ammissione entro e non oltre le ore 12 del 16/03/2018 attraverso il sito dell’Università dell’Insubria (www.uninsubria.it) utilizzando i Servizi Web – Segreterie Studenti avendo già pagato un contributo spese di 20 euro.

Per chi verrà ammesso al corso, il costo di quest’ultimo sarà di € 3.023,38 omnicomprensivo di tasse assicurazioni, libri e dispense.

Per conseguire il Diploma di Master universitario di I livello in “Promotore del dono” è necessario superare gli esami relativi ai singoli moduli nonché una prova finale. Sarà altresì necessario effettuare il versamento di € 86,00.

Il titolo rilasciato ha valore accademico e prevede l’acquisizione di 60 crediti nell’arco dell’intero percorso formativo.

Per chi lo desidera c’è la possibilità di poter usufruire dell’assistenza personalizzata da parte di un fundraiser professionista che accompagnerà lo studente nell’elaborazione e implementazione della propria strategia per dodici mesi al costo di € 1.500.

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)