Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

I desideri e i bisogni delle non profit comasche

 feedback dal seminario sul fundraising di prossimità

tenutosi il 15 settembre 2015

dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

 

A seguito del seminario organizzato il 15 settembre 2015 scorso alla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca dal titolo “Fundraising di prossimità: le risorse sono nella comunità” è stato inviato un questionario a tutti gli intervenuti per raccogliere feedback e interessi rispetto agli argomenti trattati. Le oltre 50 risposte pervenute hanno dato l’opportunità di conoscere meglio questo settore in continua evoluzione e di formulare alcune considerazioni sui desideri e sui bisogni delle organizzazioni comasche rispetto al reperimento delle risorse necessarie per portare avanti i propri progetti.

 

In generale vi è stato apprezzamento per l’assise dato che oltre il 92% l’ha giudicata positiva. Fra i commenti più significativi è possibile ricordare: “La Fondazione ha avuto il coraggio di imboccare la strada della valorizzazione delle relazioni nella comunità e credo che solo così si possa sperare di ri-creare il nuovo welfare”.

 

Ai fini delle future elaborazioni strategiche è importante notare come gli argomenti che interessano maggiormente i rispondenti sono i servizi che la Fondazione può mettere a disposizione degli enti non profit, il che implica che essa non viene più percepita come un semplice erogatore di contributi, e le attività volte ad aiutare gli enti a prendersi cura delle relazioni per mobilitare le donazioni.

Si tratta di un’evoluzione interessante in quanto il fundraising, come cura delle relazioni e non solo ricerca di denaro, ma compartecipazione di persone che si prendono cura della propria comunità, è ancora poco praticato all’interno delle organizzazioni del territorio, dato che meno del 3% ha dichiarato di prendersi cura con costanza dei propri donatori.

 

Malgrado ciò, forse anche grazie alle attività di sensibilizzazione che la Fondazione ha promosso in questi ultimi anni sul tema, attività peraltro la cui continuazione viene richiesta da quasi il 70% dei partecipanti, c’è crescente desiderio di formazione del personale interno per occuparsi delle attività di raccolta fondi che ad oggi risultano affidate per lo più ai volontari.

A tal proposito può essere opportuno ricordare come, per aiutare le organizzazioni a conseguire questo obiettivo, la Fondazione Comasca ha deciso di mettere a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare al Bando 2015/4 un breve corso di raccolta fondi strutturato in quattro eventi che si terranno nel pomeriggio di mercoledì a partire dal 4 novembre.

 

Ai fini della definizione della strategia della Fondazione è anche opportuno rilevare come siano ben 27 (oltre il 71% dei rispondenti) le organizzazioni che si sono dette disponibili ad ospitare un tirocinante inserito nel percorso di formazione volto a formare “Giovani fundraiser di prossimità” e che avranno perciò la possibilità di partecipare al nuovo bando che la Fondazione Comasca, anche sulla base di queste indicazioni, ha emesso nei giorni scorsi, proprio con l’obiettivo di aiutare gli enti che vogliono dotarsi di una simile professionalità.

A tal proposito il 21 ottobre p.v. presso la sede della Fondazione (Via Raimondi,1 – Como) dalle 16.30 alle 19.00 si terrà un incontro nel quale Luciano Zanin, Presidente dell’Associazione Italiana Fundraiser, illustrerà come si individua un giovane fundraiser e cosa significa ospitarlo all’interno della propria non profit. Evento che potrebbe interessare le scuole e le associazioni che orbitano attorno di esse, dato che il progetto “non uno di meno” che verrà ufficialmente presentato giovedì 22 ottobre alle 10:00 sempre presso la sede della Fondazione ha fra i suoi obiettivi proprio quello di dotare gli istituti scolastici di un fundraiser di prossimità così a meglio sfruttare i nuovi incentivi fiscali alle donazioni introdotti dalla “buona scuola”.

 

In conclusione si può dire che la strada da percorrere è sicuramente ancora  lunga, ma le organizzazioni stanno mostrando apertura e interesse al tema e la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca sembra aver individuato una strategia in grado di rispondere allo loro esigenze dando vita ad un’opera di accompagnamento che potrà assistere le ONP comasche nel loro percorso di crescita e sviluppo.

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Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)