Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

I giovani protagonisti della nostra comunità. Il Parco Ubuntu di Lurate Caccivio

Se vuoi sostenere i giovani ragazzi di Lurate Caccivio nella creazione del parco, fai la tua donazione! DONA ORA! 

 

 

 

 

Siamo finalmente giunti alla fase conclusiva, nonché la più curiosa, del percorso di Youth Bank Como 2014/2015: la realizzazione dei progetti selezionati.
Stiamo seguendo passo per passo la loro evoluzione e non vediamo l’ora di assistere al risultato finale.

Parco Ubuntu è uno dei 15 progetti promossi dal comitato di valutazione di Youth Bank Como.
Su un importo complessivo di 10mila euro, la Fondazione Comasca stanzia 7500 euro per lo sviluppo del progetto; i restanti 2500 euro sono raccolti dai ragazzi promotori con attività di fundraising.
L’idea di questo parco nasce da un gruppo di giovani affiatati ed intraprendenti dell’oratorio di Lurate Caccivio: i Cavalieri di Dio. Questo nome, ispirato a San Francesco, li comprende tutti e li rappresenta nelle loro attività per migliorare la società in cui vivono. Dal 2012, sotto la guida degli educatori Dario, Daniele e Michela, i ragazzi si impegnano nel volontariato, nell’assistenza ai senzatetto, nel coinvolgimento di altri giovani, non necessariamente di uguale fede, ma con l’obiettivo comune di lavorare insieme per il bene ed il progresso della comunità.

Da diversi anni in Via Vittorio Emanuele 38 a Lurate Caccivio c’è una zona verde dismessa e trascurata.
I Cavalieri di Dio hanno deciso di mettersi all’opera con un’idea molto semplice ed ambiziosa allo stesso tempo: la bonifica del campo e la creazione di un parco interattivo con un punto per grigliare e vari percorsi tematici ispirati alla filosofia “Ubuntu”.
Gli stessi ragazzi raccontano: “Pace, Nonviolenza, Libertà e numerosi altri temi, importanti quanto attuali, saranno infatti presentati all’interno del Parco grazie a elementi caratteristici, e passeggiando tra Piazza Mandela e l’Albero di San Francesco, osservando i dipinti sulla Pace e vedendo crescere un kaki sopravvissuto al bombardamento nucleare di Nagasaki, i giovani, e tutte le persone che vi si troveranno, potranno imparare qualcosa di nuovo in modo diverso dai soliti libri di scuola.“
Sono molti i ragazzi volontari che, armati di guanti, zappe e costanza, stanno lavorando attivamente a questo progetto mettendosi in gioco ed affondando le mani nella terra al fine di costruire un luogo che possa “far crescere bene il bene”, ricco di spunti di riflessione per chiunque decida di passeggiare e stare in compagnia all’interno del parco. 

…Ma cosa significa Ubuntu?
“Una persona che viaggia attraverso il nostro paese e si ferma in un villaggio non ha bisogno di chiedere cibo o acqua: subito la gente le offre del cibo, la intrattiene. Ecco, questo è un aspetto di Ubuntu, ma ce ne sono altri. Ubuntu non significa non pensare a se stessi; significa piuttosto porsi la domanda: voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare?”
Queste parole di Nelson Mandela rappresentano al meglio l’anima dei ragazzi che credono nel progetto ed in esse possiamo ritrovare lo stesso spirito di Youth Bank e della Fondazione Comasca: “io sono ciò che sono, per merito di ciò che siamo tutti”.

Il Parco Ubuntu è un luogo di aggregazione pensato e costruito dai giovani per i giovani e per chiunque voglia concedersi un momento di meditazione e di crescita personale; è un luogo che può apportare un valore aggiunto alla società proprio come la società stessa può dare il suo contributo per arricchire e personalizzare il parco.

La sera di sabato 27 Giugno il Parco è stato aperto per i visitatori che hanno potuto osservare quanto fatto fino ad ora; il progetto sarà certamente terminato entro la fine del 2016 e già in primavera, quando sarà inaugurato, potremo inebriarci della filosofia di Ubuntu passeggiando nel Parco.

Per ulteriori informazioni, per seguire lo sviluppo del progetto e conoscere le esperienze dei volontari è possibile visitare le pagine: https://www.facebook.com/parcoubuntu/ e http://www.parcoubuntu.altervista.org/

Emily Samuela Turilli

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Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)