Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

“Non Uno di Meno”: verso il bando Cariplo

Il 4 novembre la Fondazione Comasca ha ospitato tutti gli aderenti alla rete del progetto “Non Uno di Meno” per un’ultima presentazione, prima che questo venga sottoposto al giudizio di Fondazione Cariplo nell’ambito del bando welfare di comunità.

Il progetto “Non uno di meno” si inserisce in una più ampia iniziativa volta a ridurre in modo consistente la dispersione scolastica nella provincia di Como creando una comunità che si prenda cura dei propri figli dalla culla alla carriera. Rispetto all’iniziativa complessiva, il progetto si contraddistingue per una restrizione dell’ambito di intervento e per lo sviluppo di un approccio sperimentale volto a verificare la concreta efficacia delle diverse iniziative in un numero limitato, ma diversificato, di territori ed istituzioni prima di decidere se e come diffonderle sull’intera provincia.

Il progetto intende ridurre in maniera consistente la dispersione scolastica nella provincia di Como, utilizzando un approccio sperimentale, quello dell’impatto collettivo, caratterizzato dalla fondamentale capacità di valutare l’efficacia delle azioni intraprese. L’aspetto di prevenzione che connota le diverse linee d’azione si coniuga con interventi dedicati a chi si trova già nella fascia d’età in cui la dispersione si manifesta (14-16 anni). Il progetto, creando un sistema integrato di raccolta dati (attualmente inesistente) che permetta la valutazione quantitativa e qualitativa delle azioni e coordinando sinergicamente le iniziative pubbliche e private, trae ispirazione da una teoria del cambiamento sociale basata sul ruolo delle competenze non cognitive nello sviluppo di quelle cognitive, sull’importanza della sussidiarietà in ambito welfare e sull’importanza strategica delle relazioni e della capacità di coltivarle per mobilitare le risorse.

La strategia d’intervento del progetto rispecchia completamente il claim “una comunità che si prende cura dei propri figli dalla culla alla carriera”. Il progetto “Non uno di meno” si caratterizza, infatti, per una linea di prevenzione alla dispersione scolastica coinvolgendo i beneficiari si dalla prima infanzia.

Il progetto interessa la fascia 0-16 anni con tre azioni che agiscono contemporaneamente su elementi diversi, ricostruendo, creando e favorendo dinamiche di relazioni:

  • L’azione prima infanzia lavora sullo sviluppo delle competenze della genitorialità, rinforzando l’alleanza tra i genitori e tra i genitori e il territorio (asili nido, consultori, ospedali, NPI, ecc);
  • L’azione scuole aperte si sviluppa sulla partnership e sulla co-progettualità tra scuola e territorio identificato in via prioritaria con le associazioni genitori;
  • L’azione biennio delle superiori si concentra sulla valorizzazione delle potenzialità dei singoli ragazzi e del gruppo dei pari, attivando processi di inclusione e protagonismo giovanile.

Uno degli assi del cambiamento sociale previsto dal progetto è quello di creare conoscenza sul fenomeno della dispersione scolastica, partendo da dati quantitativi e qualitativi e sensibilizzando e rendendone consapevole la comunità. Questo ha portato alla definizione di due azioni trasversali:

  • L’azione di analisi dati e sviluppo della conoscenza, partendo dai dati dei singoli Istituti scolastici, intende arrivare a:

–         una valutazione scientifica dell’entità del fenomeno che permetta di definire predittori ed indicatori;

–         una valutazione dell’efficacia delle attività svolte in ognuna delle azioni;

–         una valutazione qualitativa della validità delle ipotesi di partenza, che hanno determinato la strategia di progetto, rispetto al fenomeno della dispersione scolastica;

L’azione di comunicazione lavora sulla consapevolizzazione della comunità riguardo il tema della dispersione scolastica, sviluppando un linguaggio comune e coinvolgendo e attivando le risorse, sia economiche che umane, del territorio per la prevenzione del fenomeno.

 

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)