Fondazione Provinciale della Comunità Comasca

Le scuole catalizzatrici di risorse: l’intervento di Natascia Astolfi

Natascia Astolfi, esperta di fundraising nelle scuole e collaboratrice dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia-Romagna per la raccolta fondi, è intervenuta in occasione del convegno del 22 ottobre scorso indetto dalla Fondazione di Comunità per spiegare a dirigenti scolastici e associazioni genitori le azioni di “Non Uno di Meno”, un progetto volto a contrastare la dispersione scolastica nella nostra provincia.

La relatrice ha mostrato come le scuole abbiano un patrimonio relazionale potenziale immenso e attivare una strategia di fundraising sarebbe ottimale per valorizzarlo: “è necessario passare da un approccio (di fundraising) occasionale ad uno strategico”, ha sottolineato infatti l’Astolfi, “in modo tale che si raggiunga una maggiore sostenibilità dell’offerta formativa delle scuole”.

Questo è il momento ideale per dotare le scuole di un ufficio di raccolta fondi per svariate ragioni che sono state declinate dalla dottoressa in opportunità, esigenze e consapevolezze della comunità. La riforma della “buona scuola” in effetti è un’opportunità per il fundraising poichè vuole mettere diversi strumenti (school bonus, crowdfunding, ecc…) a disposizione degli istituti scolastici . Inoltre la continua diminuzione di risorse pubbliche spendibili dagli istituti e l’enorme gap tra bisogni degli studenti e risorse disponibili per soddisfarli mostrano un’impellente esigenza di adottare strategie di fudraising. Infine la relatrice, in virtù della sua esperienza, afferma che la consapevolezza della centralità del ruolo della scuola nella vita della comunità e la disponibilità del territorio a collaborare per rispondere alle esigenze educative è in continua crescita.

Il fundraising nelle scuole tuttavia non è qualcosa di assolutamente nuovo; alcuni istituti fanno già iniziative ma senza un codice etico, senza una pianificazione strategica e soprattutto senza una personalità dedicata. L’introduzione di quest’ultima in particolare potrebbe valorizzare gli sforzi delle scuole perchè, per avere successo, il fundraising non deve essere visto come un insieme di strumenti utili a raccogliere risorse economiche ma deve concretizzarsi in una strategia relazionale basata su rapporti di fiducia e reciprocità, possibili solo attraverso il lavoro di una persona dedicata e puntualmente formata.

 

Benefici fiscali

Donando alla Fondazione di comunità il donatore, che sia una persona fisica oppure giuridica, può godere dei massimi benefici fiscali previsti dalla legge. Inoltre la Fondazione tutela il donatore da qualunque possibile contestazione.

Quali sono i benefici fiscali previsti dalla legge italiana?

Una persona fisica può scegliere se:

  • detrarre dall’imposta lorda il 30% dell’importo donato, fino ad un massimo complessivo annuale pari a 30.000 euro (art. 83, comma 1 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
  • dedurre dal reddito le donazioni, per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)

Un’impresa può:

  • dedurre dal reddito le donazioni per un importo non superiore al 10% del reddito complessivo dichiarato (art. 83, comma 2 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117)